L’imprenditore infatti deve aver agito mediante un comportamento di frode ed inganno verso i creditori. Deve aver agito cioè con la volontà di ingannare sia sulla consistenza patrimoniale che sulla trasparenza e correttezza delle operazioni dell’impresa. 2. La questione di cui si tratta era giunta all’attenzione della Suprema Corte in https://bookmarkextent.com/story20108553/examine-este-informe-sobre-reati-e-uso-carte-di-credito-clonate